Intolleranza al lievito
LIEVITO E PRODOTTI FERMENTATI
Oltre ai cibi che contengono direttamente lievito, l’evidenza clinica indica che la maggior parte delle persone con una reattività verso i lieviti, trae giovamento dal controllo a rotazione nella dieta anche di tutti i prodotti in cui sia intevenuto un processo fermentativo.
SINTOMI
Nelle intolleranze il sistema immunitario non viene coinvolto, di conseguenza non si scatena una risposta immunitaria. L’intolleranza è “l’incapacità di sopportare/tollerare”, in seguito a un’assunzione abbondante di un determinato alimento. L’organismo “si ribella” perché non riesce a digerirlo correttamente, è una reazione tossica dell’organismo, a differenza dell’allergia (reazione non tossica) che non dipende dalla dose assunta.
Tra i vari sintomi e segni suggestivi troviamo:
» Gonfiore e tensione addominale
» Meteorismo
» Crampi addominali
» Diarrea o stipsi
» Digestione lenta e gonfiore addominale
» Pesantezza di stomaco
» Mal di testa
» Acne
» Eccesso di muco
ELENCO DEI CIBI CHE POSSONO CONTENERE LIEVITO O FERMENTI
(verificare leggendo l’etichetta)
- Tutti i prodotti lievitati da forno: la restrizione sui prodotti da forno va estesa a tutti i cibi cotti in forno in cui sia contenuta farina, anche senza lievito (come il pane azimo), infatti, durante la cottura le farine subiscono comunque una parziale lievitazione. I pani e i sostitutivi del pane preparati con farine senza glutine hanno normalmente una quantità di lievito molto maggiore rispetto al pane fatto con farina di frumento, questo perché la lievitazione senza glutine è difficoltosa.
- Funghi e crauti e verdure fermentate: i funghi sono miceti come i lieviti
- Formaggi: tutti i formaggi sia freschi che stagionati
- Miele e yogurt: compresi gli yogurt vegetali
- Bevande fermentate: birra, vino, alcolici, tè
- Condimenti: aceto (anche quello di mele), i dadi da brodo (in quasi tutti sono presenti lieviti), maionese industriale (per la presenza di aceto), salsa di soia, tamari, miso
- Integratori: estratti di lievito, molti integratori vitamici (in particolare quelli del gruppo B talora sono estratti da lieviti), probiotici
- Rimedi naturali: tinture madri, macerati, fiori di Bach (utilizzano alcool per la conservazione)
- Avanzi di cibo e cibi conservati a temperatura ambiente: dopo alcuni giorni frutta e verdura conservate all’aria aperta iniziano un processo di ossidazione. Altri alimenti che tendono ad avviare rapidamente il processo fermentativo sono verdure cotte, sughi di pomodoro, frutta a pezzi tipo macedonia (anche se preparati casa)
- Acido citrico: conservante contenuto in moltissimi alimenti in sostituzione del succo di limone (derivato dal fungo Aspergillus geneticamente modificato). Quando leggiamo in etichetta “acido citrico” non possiamo sapere se deriva dal fungo, oppure dal limone, la legge italiana non prevede che venga specificata la derivazione
- Frutta essiccata: uvetta, albicocche, datteri, ecc…
MASTICARE
Masticare molto bene i cibi velocizza il processo digestivo ed evita che questo si fermi più a lungo del necessario, iniziando così un processo fermentativo. La masticazione è particolarmente importante quando mangiamo cereali integrali, legumi e verdure. Evitare la frutta immediatamente dopo i pasti è un altro buon metodo per evitare fermentazioni.
INTESTINO E INTOLLERANZE
La salute del nostro intestino e della flora batterica intestinale, giocano un ruolo fondamentale nei confronti delle intolleranze alimentari, ma anche delle allergie e delle malattie autoimmuni, vediamo perché…
SINDROME DA INTESTINO IPER-PERMEABILE
Quando si ha la sindrome da intestino iper-permeabile le cellule che ricoprono la mucosa intestinale risultano parzialmente separate tra loro, si tratta di cellule appiattite (che normalmente risultano strettamente unite a formare un pavimento continuo): le sostanze nutritive passano dal lume intestinale al sangue attraverso lo spessore delle cellule.
Se queste cellulare sono parzialmente separate passano anche sostanze che normalmente non dovrebbero passare. Questo è il caso di molte proteine che, invece di essere demolite in amminoacidi, passano nel sangue intere, scatenando reazioni nei loro confronti. Nello stesso tempo possono passare nel sangue anche batteri o loro frammenti, tossine batteriche, goccioline di grassi, lieviti, materiale di scarto di varia natura.
Il passaggio delle proteine intere è forse il problema più grave, perché ha buone probabilità di essere una delle cause più importanti del crescente aumento di allergie alimentari e malattie autoimmuni.
Quando queste proteine passano nel sangue, infatti, l’organismo sviluppa anticorpi nei loro confronti, ma ciò determina una crescente intolleranza verso molti alimenti del tutto normali, e che in passato non hanno mai creato problemi. Molte proteine strutturali dei nostri tessuti presentano somiglianze con proteine esterne derivate da animali, cosicché avviene con facilità che il nostro corpo, nel tentativo di difendersi da queste sostanze percepite come estranee, attacchi anche i propri tessuti.
CAUSE E SOLUZIONI
Le cause sono probabilmente molteplici e non solo alimentari: stress, farmaci, uso di ormoni, pregresse infezioni batteriche, ecc…
Molte persone hanno osservato che l’astensione da alcuni alimenti, variabili da soggetto a soggetto, consente di ridurre nettamente i disturbi. Questo approccio, tuttavia, risolve solo temporaneamente la situazione.
Finché non si corregge la sottostante situazione dell’intestino,
si verificheranno sempre nuove intolleranze verso altre sostanze.
COSA FARE
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale.
Eliminare: tutto lo zucchero e i dolci, le bevande zuccherate, la frutta tropicale, tutti i latticini di ogni tipo. Ridurre notevolmente i grassi (compresi quelli di ottima qualità), i prodotti da forno vanno minimizzati o eliminati. Prestare attenzione alla carne rossa e agli insaccati.
Seguendo un’alimentazione molto pulita l’intestino ritrova gradualmente la sua integrità e le intolleranze diminuiscono. Nella prima fase può essere conveniente astenersi dagli alimenti a cui si è intolleranti, oppure seguire una scrupolosa dieta a rotazione.
GLI AIUTI NATURALI
- Kuzu: è un aiuto prezioso per il processo di rigenerazione dell’intestino
- Cereali integrali e verdure preziosi per il contenuto di fibre
- Sostanze fermentate e prebiotici: miso, crauti, verdure fermentate in genere, tempeh, kefir d’acqua, ecc. Essi operano al meglio se consumati in associazione con cereali, legumi e alcune verdure (cipolle, aglio, porri, topinambur), perché contengono degli zuccheri “speciali”, cibo d’elezione per i bifidobatteri.
- Maltodestrine fermentate (enzimi): questi enzimi scompongono efficacemente proteine, carboidrati e grassi, aiutando e garantendo la riduzione delle macromolecole nei loro componenti di base.
- Estratto di semi di pompelmo: rimedio d’elezione per contrastare direttamente i microrganismi patogeni (in particolare la candida) responsabili di alterare la composizione dell’ecosistema microbico intestinale e di causare, nel tempo, lesioni a carico della mucosa, aggravando la permeabilità intestinale.
- Curcuma: ha effetti benefici sul sistema immunitario, inoltre stimola la secrezione biliare favorendo la digestione dei grassi. Esplica anche un’importante azione antimicrobica.
- Cardo mariano: il suo impiego è indispensabile per favorire l’attività epatica e migliorare la depurazione dell’organismo “intossicato” a causa delle intolleranze alimentari.
- Carbone vegetale: può essere un valido aiuto nel caso di gonfiori addominali.
- Fibre solubili: utili in presenza di stitichezza o feci dure.